Archivio mensile:agosto 2021

Inferno canto XXXIII: DOLORE

Solo tra gli umani la vera crudeltà

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Ci hanno preso per i fondelli

Arrivati a questo punto noi siciliani vaccinati e unici italiani in giallo possiamo ritenerci presi per i fondelli.

Per almeno sette ragioni.

  1. Ci hanno detto ALLORA che per uscire dalla pandemia occorreva il vaccino. Ci siamo vaccinati.
  2. Ci hanno detto ALLORA che coloro che non vogliono vaccinarsi vengono meno a un “dovere morale e civico” (Mattarella). Abbiamo pensato di assolvere a un dovere morale e civico.
  3. Ci hanno detto ALLORA di scaricare una carta straccia chiamata greenpass. Lo abbiamo scaricato.
  4. Ci fanno ORA assistere, per dimostrare che non siamo in una dittatura, alla tutela di una specie protetta che non crede nella scienza e blatera pubblicamente scemenze, quando non manda pallottole a domicilio. E quindi subiamo la dittatura di questi squallidi personaggi e dei loro garanti interessati ai loro voti e alle loro tessere. Oppure interessati a trovare una vetrina anticonformista per dimostrare a se stessi di esistere.
  5. Ci fanno assistere ORA alle petizioni o alle contorsioni dialettiche dei sindacati scolastici che non vogliono il greenpass però lo vogliono se anche gli altri, ma se invece gli altri allora noi, ma invece noi e perché no gli altri perché la comunità educante il lavoratore la discriminazione blabla. Mentre la gente muore. Congratulazioni.
  6. Ci fanno vedere ORA ordinanze emanate e ritirate per paura di perdere consensi. Ciascuno conosce il proprio elettorato. Elezioni non lontane in Sicilia. Felicitazioni.
  7. Ci obbligano ORA a rimettere mascherine e subire restrizioni insieme a coloro che hanno scroccato immunità grazie al nostro rischio vaccinale.

Lo riconosce anche il neogarantista e liberale Musumeci: “Quanto sarebbe ingiusto far pagare a tutti il duro prezzo di chi non vuole vaccinarsi”. Quella che il presidente chiama ingiustizia io la chiamo presa per i fondelli. Ci hanno fatto convincere di avere agito da cittadini e ci stanno abbandonando al nostro destino come dei pirla. A festeggiare è la nuova élite culturale italiana, tutta concentrata in Sicilia e vestita di giallo-clown, fatta anche ahimè da insegnanti e persino da dirigenti scolastici che, unica nel nostro Paese, ha a disposizione fonti inattaccabili, che la rendono capace di smascherare tirannie, complotti, conati dittatoriali. Sono i nuovi inquisitori e i nuovi partigiani in cerca di nuovi Galileo da condannare e di nuovi Hitler da rovesciare. Nani, saltimbanchi e ballerine in cerca di visibilità che non hanno mai letto una riga di storia e non capiscono nulla di scienza vomitano storia e scienza sui social sotto lo sguardo ruffiano dei nuovi Schettino, che avrebbero il compito di legiferare in forma perentoria per la salute pubblica (subito legge su obbligo vaccinale senza se e senza ma per tutti i cittadini italiani salvo controindicazioni SERIAMENTE certificate) e invece fanno loro tiratine d’orecchie fregandosene di chi muore negli ospedali.

È vero. È una dittatura. La dittatura dell’Imbecillità collettiva. Perde chi crede nelle istituzioni politiche e scientifiche. Vince chi urla va in piazza e manda pallottole. Viva l’Italia e ed il suo fiore all’occhiello, la Sicilia.

Chi ha il compito di assillare?

Inferno canto XXXII: GELO

La mente che tradisce è fredda

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Nave sanza nocchiere in gran tempesta

La Repubblica di Palermo 19.8.2021

Farsi gli auguri a Ferragosto

Lo pensavo da sempre quando ricevevo gli auguri di Ferragosto, ma adesso, degno del miglior Leopardi delle Operette Morali, Francesco Piccolo su Robinson lo dice come meglio non si potrebbe. Godibile. Merita cinque minuti strizzaneuroni e scioglistereotipi.

Inferno canto XXXI: POTENZA

La superba potenza che è in noi

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Né controllati né controllori?

Ho molto rispetto per il difficile lavoro dei dirigenti scolastici, e davvero mi onoro dell’amicizia di tanti di loro. Però a quel che leggo in questi giorni c’è qualcosa che sul piano logico mi sfugge. Credo non occorra una laurea in Legge per capire che non può esistere norma senza che la sua trasgressione venga sanzionata. Lo ha ben ricordato Giannelli dell’ANP (a proposito: è un ottimo dirigente, ma quando i media lo definiscono “il capo dei presidi” occorre ricordare che il capo dei presidi è la Repubblica italiana). Eppure si discute animatamente nel mondo della scuola sulle multe che i dirigenti scolastici subirebbero nel caso in cui venisse trasgredita la norma relativa all’obbligo di green pass per il personale scolastico. Leggo di proteste vibranti. Leggo dei soliti carichi sulle spalle dei presidi, leggo di qualcuno che riterrebbe incongruo sanzionare i docenti privi di green pass perché la scuola è “una istituzione culturale” (Lo Scrudato).

Qualcosa, lo ripeto, mi sfugge. Primo: i dirigenti scolastici, come tutti i preposti del pubblico impiego, non sono mai soggetti a sanzioni? Con tutta evidenza lo sono. Secondo: in una istituzione scolastica il controllo delle regole a chi compete? Se crolla un tetto o se un estraneo si introduce in una classe o ancora se si propaga un’epidemia a scuola o scoppia una caldaia, il dirigente si gira dall’altra parte? Che fa il magistrato che indaga? Si rivolge ad un applicato di segreteria? Con tutta evidenza no. Terzo: l’obbligo di green pass per il personale scolastico lo ha stabilito un qualsiasi cittadino oppure è una norma pubblica? Con tutta evidenza è una norma pubblica.

Ora, posto che è perfettamente legittimo criticare una norma, mi chiederei: se quello è un obbligo e il dipendente lo evade, cosa dovrebbe fare il dirigente? Organizzare un convegno, visto che trattasi di “istituzione culturale”? Dare una pacca sulle spalle al dipendente birichino rimproverandogli la monelleria? Come per ogni altra trasgressione, con tutta evidenza dovrà intervenire sanzionando. Oppure vuole riservarsi la discrezionalità del sanzionare? Non mi parrebbe una bella notizia, tale discrezionalità. Soprattutto per il personale scolastico tutto, e per qualsiasi genere di comportamento, che a questo punto potrebbe contare sulla suprema Discrezionalità del feudatario. Credo che i dirigenti scolastici mai e poi mai vorrebbero questo.

Qui non si discute del merito di quella norma, ovvero dell’obbligo del green pass, che – detto per inciso – mi trova largamente favorevole per qualsiasi cittadino italiano in qualsiasi situazione ci sia rischio per la salute pubblica. Qui si discute della sanzione prevista per i dirigenti che non sanzionano. Mi chiedo cosa accadrebbe qualora venissero ascoltate le proteste dei dirigenti. Provo a individuare uno scenario.

Il prof Muraglia è un no vax ideologico e si presenta a scuola fieramente senza green pass. Il dirigente scolastico viene informato da chi ha il compito di controllare. Consapevole di non potere incorrere in alcuna sanzione, il dirigente decide liberamente sul da farsi. Poniamo che decida di non fare alcunché. Il prof Muraglia si reca in classe e crea rischio per la salute pubblica. Il rischio si concretizza. Contagi. Ricoveri. Decessi. A scuola si sparge la voce che il prof Muraglia è stato lasciato libero di circolare per la scuola. Finisce qui la bella storia. Nessuno paga pegno.

A questo punto, se così si configurassero le cose, sorgerebbero spontanee almeno quattro domande:

  1. Perché è stato detto dagli organismi scientifici istituzionalmente deputati a dirlo che il rimedio alla pandemia sarebbe stata la vaccinazione?
  2. Perché molti milioni di persone (quorum ego) si sono vaccinate, assumendo anche qualche rischio?
  3. Perché il governo istituzionalmente legittimato ha emanato una norma che prevede l’obbligo di green pass per il personale scolastico?
  4. Perché tutti si riempiono la bocca sul ritorno in presenza?

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