Un po’ di sapienza a viale Trastevere?
Già nei tempi azzoliniani, da cui siamo stati miracolosamente liberati, avevo avuto modo di dire qualcosa sul famigerato tempo “perduto” con la didattica a distanza. A quelle riflessioni rimando.
Stamattina compare una risposta del neoministro Bianchi ad una precisa domanda di Zunino su Repubblica. Come farà recuperare il tempo (pseudo)perduto? Leggete la risposta e forse, con me, ne trarrete la speranza di aver finalmente trovato, per viale Trastevere, un inquilino sapiente.

Ci si può sempre sbagliare ovviamente. E illudere. Ma fanno ben sperare in primis l’età, perché si sa che avere 69 anni non è la stessa cosa che averne 39. Si è certamente meno rampanti e più ponderati. Poi la competenza, perché si suppone, e non solo per l’età, che il neoministro abbia letto e studiato di più. D’altra parte la cialtroneria dell’incompetenza al potere che ci ammorba da più di un decennio mi pare che vada verso l’estinzione. Infine, la cornice. Stare in un contesto in cui quel che conta (si spera) è la sostanza è diverso che stare tra gli inseguitori di consensi social. Poi dal neoministro si ascoltano anche osservazioni che potrebbero rinviare ad aspetti di tecnocrazia quantitativa della scuola verso i quali questo blog ha mostrato la massima allergia. Ma resta pur sempre un economista e un accademico, e l’attesa di un vero esperto di cose educative e didattiche a viale Trastevere deve continuare. Si attende dai tempi di Tullio De Mauro, accademico anomalo e mai abbastanza rimpianto.
Pubblicato il 15 febbraio 2021, in Educazione e scuola con tag Politica scolastica. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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