“Di riforme epocali ne abbiamo viste fin troppe, non vorremmo quindi vedere nemmeno riforme di sinistra o di destra, ma solo riforme per il bene della Nazione.”
(P.Almirante dal sito della Tecnica della scuola)
Mi sembra particolarmente utile sottoporre a tutti noi che insegniamo nel secondo ciclo questa riflessione della mia amica Maria Piscitelli che, sulla scorta di un articolo recente di Marco Lodoli, mette, per così dire, i piedi nel piatto sul nodo principale del nostro lavoro: il disinteresse di molti nostri alunni per gli oggetti culturali proposti dalla scuola e, soprattutto, per il modo in cui li propone. Buona lettura.
Claudio Gerbino (1962-1995) è stato mio collega all’università ed è diventato qualcosa di più che un fraterno amico. Nella sua breve esistenza ha lasciato un segno indelebile di umanità autentica, profonda, fuori dagli schemi. Chi come me per quattordici anni, come si suol dire, “si è spartito il sonno con lui”, può affermare che senza la sua amicizia la vita sarebbe stata diversa. Diverso il modo di guardare la realtà e di interpretarne i fatti. Egli scriveva poesie. Un bel momento io ed il mio e suo amico Francesco Scrima le abbiamo volute rileggere. Pur non essendo dei critici letterari abbiamo avuto la sensazione di trovarci davanti a qualcosa che meritasse visibilità. Così, grazie all’amicizia di un giovane e bravo editore, questa sensazione si è trasformata in un evento. L’evento del 1 dicembre ai Cantieri Culturali della Zisa (Istituto Gramsci). Sarà bello incontrarsi ricordando Claudio proprio nell’anno del suo cinquantesimo compleanno.
Ecco la locandina.
“Il buon maestro non si costruisce a tavolino. Più importanti delle indicazioni ministeriali, dei corsi di aggiornamento, dei libri di testo sono la solida formazione ricevuta negli studi universitari e – soprattutto – un requisito strettamente soggettivo, anzi psicologico: la fiducia nella possibilità d’incidere sulla massa di adolescenti inerti o distratti, valorizzando i talenti dei singoli individui e assicurando loro la necessaria preparazione disciplinare. Ciò vuol dire che l’insegnante deve, più di quel che valga per altre professioni, credere al lavoro che fa e scommettere su sé stesso, proponendosi agli allievi come un esempio positivo, non usurato dalla routine e non rassegnato alle tante cose che non vanno. Come tutte le scommesse, si può vincere o perdere; ma se si vince, ogni docente – dalle elementari in avanti – resterà un riferimento nitido e costante per l’allievo, anche quando il ragazzo sarà diventato adulto, e la sua lezione non andrà dispersa”.
(Luca Serianni, L’ora di italiano, 2010)
Questo libro nasce dal desiderio di aiutare le scuole e gli insegnanti a interpretare le Indicazioni nazionali per il primo ciclo.
La fatica di Giancarlo Cerini, che giovedì sarà a Palermo, è stata sostenuta da alcune decine di esperti che hanno curato singoli aspetti del testo. Tra essi anch’io.
Il libro sarà acquistabile giovedì pomeriggio alla “Piazzi” in occasione del seminario CIDI.
Qui è possibile consultare l’indice.
Giovedì 8 novembre, a partire dalle 15,30, presso la scuola media “Piazzi”, il CIDI di Palermo mette ai raggi X le Indicazioni ministeriali per il primo ciclo di istruzione (ex infanzia, elementari e medie).
Scarica la locandina.