Se le competenze non le volete ditelo chiaro

Le deleghe sulla Buona Scuola sono approdate. Sul tema della valutazione nel primo ciclo c’era l’occasione d’oro. Mandare in soffitta i voti numerici e cominciare a fare sul serio. Invece ha vinto, ancora una volta, l’incompetenza. L’incoerenza. La sciatteria pedagogica. Hanno lasciato i voti nel primo ciclo, anziché toglierli come avevano annunciato. Quindi hanno gettato la maschera. Non vogliono le competenze. Il trucco è svelato. Ed è bene dirlo a chiare lettere. Chi continua a volere dagli insegnanti i voti numerici non è vero che non ha capito nulla di competenze. Semplicemente non le vuole. La politica italiana non vuole le competenze, perché le competenze sono scomode.

Sono inclusive, le puoi trovare in ogni alunno.

Sono anti-competitive, non creano graduatorie.

Sono costruttive, non riproducono nozioni.

Sono qualitative, rendono le conoscenze significative e profonde.

Per questo la politica non le vuole. Perché se le volesse avrebbe dovuto cacciar via i voti e far diventare quindi la formazione una cosa veramente seria, perché per lavorare alle competenze occorre modificare in profondità i paradigmi pedagogici degli insegnanti italiani e studiare, riflettere, ricercare, sperimentare. E invece la formazione deve fare in fretta perché quel che conta non è farla ma rendicontarla. Per dichiarare che si è fatta. E potere mettere in graduatoria i Dirigenti che l’hanno fatta. E potere incassare gli attestati dei docenti che l’hanno fatta. L’efficienza della formazione. La burocrazia della formazione. Che ben si concilia con la palese volontà di NON condurre gli alunni italiani verso apprendimenti competenti. Cioè intelligenti. Cioè profondi. Così è più facile credere alla bufala che le prove Invalsi constaterebbero le competenze degli studenti, quando è palesemente vero che non è così. Perché le competenze si vedono attraverso compiti e non attraverso prove. Ma la pervicacia parlamentare che induce a mantenere il virus del voto numerico – principale ostacolo alla valutazione per competenze – mostra chiaramente che al Parlamento e al Governo italiano delle competenze non interessa nulla. Di quelle degli allievi e di quelle degli insegnanti.

Miracoli del gelmi-renzismo pedagogico.

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Insegnante, blogger di servizio

Pubblicato il 8 aprile 2017, in Educazione e scuola con tag , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 7 commenti.

  1. Redazione insegnare

    L’ha ribloggato su Il panieree ha commentato:
    E’ ancora peggio di così. E non per sciatteria, ma pe deliberata scelta di una scuola che rinnega se stessa e delega la sua credibilità e legittimità da un lato alla visione trasmissiva e becera delle conoscenze espresse in voti e dall’altro alla mistificazione delle competenze asservite alla “realtà” e all’aletrnanza scuola lavoro. Per questo le hanno lasciate entrambe e non tanto per cerchiobottismo culturale e pedagogico. Ma per organico asservimento a un’idea di scuola che anziché coltivare le competenze culturali che liberano i soggetti, li illude con la promessa di spendibilità futura di apprendimenti mercificabili purché competitivi. Una tristezza. uno dei momenti più bassi della storia della scuola italiana. Mario Ambel

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    • Non ho mai compreso perché “trasmettere il sapere” sia visto qualcosa di negativo, fisso e poco duttile, ma tant’è. Personalmente ho sempre coniugato il “trasmettere il sapere” a un atteggiamento di rispetto nei confronti del passato e delle sue faticose conquiste, atteggiamento di rispetto che coinvolge anche il discente nel suo percorso di apprendimento che quel sapere ripercorre. Che poi il professor Ambel cada dal pero quando decennali, lungimiranti analisi portavano a quello che immancabilmente oggi si tocca con mano e di cui forse non occorre più stupirsi… http://www.ecn.org/filirossi/competenze.htmlhttp://www.fisicamente.net/SCUOLA/index-1033.htm

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  2. Le competenze sono necessarie per qualunque discorso scuola

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  3. Concetta buccomino

    Le competenze sono necessarie per poter costruire un giusto percorso di crescita

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  4. Castagnozzi Rosaria

    Le competenze sono fondamentali nel processo formativo

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