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L’intelligenza del valutare scolastico

VociOrmai pare che non ci sia rimedio. Il discorso pubblico sulla scuola ha imboccato una strada a senso unico: la valutazione. Di tutto: delle scuole, degli insegnanti, degli studenti, delle competenze. Sindrome del termometro senza prevenzione e senza terapia. Non si capisce cosa si dovrebbe misurare e valutare. Apprendimenti, saperi, curricolo, cultura della scuola, formazione degli insegnanti: tutto questo può attendere. Occorre invece fare il check-up organizzato dell’esistente. Per il “miglioramento”. Con quali risorse?

Non che l’argomento non sia centrale. Lo è, eccome. E si capisce bene quando se ne parla in modo intelligente, come fa il numero di Voci della Scuola dedicato all’argomento. Ottimo strumento di lavoro per gli insegnanti. Autori prestigiosi. Ne tengano conto i Dirigenti, vecchi e…imminenti, in apertura di anno scolastico. Per richiederlo come sempre occorre contattare direttamente Tecnodid. Servizio di spedizione efficientissimo. Occorrerebbe forse che un giorno la scuola italiana e i suoi ministri dicano un gigantesco grazie a Mariella Spinosi e Giancarlo Cerini….

Tra tutte le cose belle che ci sono, offro solo una “chicca” di Mario Comoglio.

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Due volumi preziosi per scuole e insegnanti

La casa editrice Maggioli pubblica da anni la “Rivista dell’istruzione”, attualmente diretta da Giancarlo Cerini, del cui gruppo redazionale mi onoro di far parte, un periodico capace di affrontare i grandi temi dell’istruzione e della formazione con rigore e competenza.

Da qualche tempo la rivista ha fatto “germogliare” una collana di quaderni monografici, che affrontano questioni di primaria importanza riproponendo anche un’antologia dei migliori pezzi pubblicati dai numeri precedenti della rivista sui vari temi.

Il numero 3 ed il numero 4 di questa collana propongo qui all’attenzione di tutti. Si tratta di due strumenti preziosissimi per la progettazione delle scuole del primo e del secondo ciclo.

Per ordinarli basta contattare l’editore: http://www.maggiolieditore.it/

Sul volume “Insegnare le competenze” una mia recensione.

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Il bel pomeriggio sul curricolo al CEI

Si è svolto oggi al CEI il seminario sul curricolo verticale organizzato dal CIDI di Palermo. C’è ancora una scuola attiva e sensibile, dall’infanzia al secondo ciclo, che è capace di interrogarsi sulle didattiche, e di questo dobbiamo rallegrarci. Complimenti a questi irriducibili del CIDI di Palermo che continuano a offrire occasioni di crescita professionale.

Qui di seguito alcune foto, realizzate da Stella Verde, ma anche l’intervento introduttivo che mi è stato richiesto per l’occasione. Rimando al sito del CIDI di Palermo per ulteriori ragguagli e materiali.

Gli intellettuali si svegliano….

Meno male che non sono solo alcuni insegnanti “ideologizzati” a nutrire pesanti perplessità sulla capacità dei test Invalsi di vedere qualcosa che somigli agli apprendimenti…..

Date un’occhiata a questo breve contributo della Tecnica della Scuola.

Parliamo di curricolo il 9 maggio

La scuola pubblica è dura a morire. Ci hanno tentato in tutti i modi. E’ lunghissimo l’elenco delle misure che hanno ridotto all’osso le risorse delle scuole e non è meno lungo l’elenco delle inadempienze politiche di varia natura che rendono davvero difficile la vita di tutti coloro che a scuola lavorano ogni giorno. Eppure la scuola è dura a morire. Basta dare uno sguardo a siti come http://www.educationduepuntozero.it/ oppure http://www.lascuolachefunziona.it/ o ancora leggere riviste come Insegnare (tra poco in pista nella versione digitale) Scuolainsieme, Nuova Secondaria o La vita scolastica per rendersi conto che dappertutto resta in piedi un proliferare di pensiero pedagogico e didattico che si traduce in esperienze, attività, talvolta emozioni per i ragazzi. Non solo, ma a questo va aggiunta la ricchezza della riflessione professionale e sistemica documentata da riviste come Voci della scuola (Tecnodid) o Rivista dell’istruzione (Maggioli) o ancora Le nuove frontiere della scuola  (La Medusa) per non parlare di Chichibìo (Palumbo) e da siti quali http://www.edscuola.com/ oppure http://www.scuolaoggi.org/, consultabili insieme ad altri direttamente da questo blog. Le associazioni professionali e disciplinari dal canto loro continuano a fare da stimolo per la didattica e gli insegnanti più sensibili, sia pur in mezzo a mille difficoltà, riescono a cavare il cosiddetto ragno dal buco.

Il CIDI (http://www.cidi.it/) storicamente si è sempre distinto per aver tenuto alta la bandiera della scuola democratica e inclusiva. Da quarant’anni su tutto il territorio nazionale i CIDI lavorano strenuamente e continuano a proporre contenuti pedagogici e didattici. Il CIDI è quella cosa di cui alle volte non ti accorgi quando c’è e cominci a sentirne la mancanza quando scompare. Per questo è il caso che non scompaia, proprio nell’anno in cui compie 30 anni a Palermo, perché quando scompaiono le bussole sono dolori.

Il prossimo 9 maggio il nuovo CIDI di Palermo presieduto da Silvio Vitellaro proporrà una vetrina di buone pratiche agli insegnanti di ogni ordine e grado che volessero darsi appuntamento nel pomeriggio al CEI in via Piersanti Mattarella. Ci sono iniziative che hanno un doppio valore: il valore di “merito”, che consiste certamente nella qualità di quanto verrà sottoposto alla nostra attenzione. Ma c’è anche il cosiddetto valore “simbolico” insito nella possibilità di ritrovarsi insieme, quelli che ci credono, non tanto per piangersi addosso quanto per trovare tutte le vie possibili e praticabili di resistenza culturale, che come mi avete sentito dire tante volte si rivela proprio nel modo in cui traffichiamo il sapere con le nostre allieve e i nostri allievi. Nel tempo in cui avevo la responsabilità del CIDI, tante volte m’è capitato di dire pubblicamente che si può porre un bel segno nella vita dei ragazzi a costo zero così come si può distruggere la loro voglia di imparare con tante risorse disponibili. E qui lo ripeto. Al 9 maggio!

CEI 9 maggio

Perché gli studenti non ascoltano?

Mi sembra particolarmente utile sottoporre a tutti noi che insegniamo nel secondo ciclo questa riflessione della mia amica Maria Piscitelli che, sulla scorta di un articolo recente di Marco Lodoli, mette, per così dire, i piedi nel piatto sul nodo principale del nostro lavoro: il disinteresse di molti nostri alunni per gli oggetti culturali proposti dalla scuola e, soprattutto, per il modo in cui li propone. Buona lettura.

Perché gli studenti non ascoltano? – 2012 – Education 2.0.

Un bel pomeriggio di scuola alla Piazzi

Pomeriggio di grande rilancio e partecipazione oggi al CIDI di Palermo dopo il cambio di gestione. Si è parlato di Indicazioni nazionali per il primo ciclo. Folta la presenza di Dirigenti. Qui le slides del mio intervento.

Un libro per capire le Indicazioni

Questo libro nasce dal desiderio di aiutare le scuole e gli insegnanti a interpretare le Indicazioni nazionali per il primo ciclo.

La fatica di Giancarlo Cerini, che giovedì sarà a Palermo, è stata sostenuta da alcune decine di esperti che hanno curato singoli aspetti del testo. Tra essi anch’io.

Il libro sarà acquistabile giovedì pomeriggio alla “Piazzi” in occasione del seminario CIDI.

Qui è possibile consultare l’indice.