Argo il valutatore sopraffino


Questo è il triste panorama che si presenta al docente che deve valutare le prestazioni orali dei suoi alunni. Alla faccia di mille chiacchiere sulla cultura valutativa della nostra scuola, questa è la desolazione che abbiamo davanti. Guardate un po’. I voti non sono più dieci ma quaranta, perché Argo il vivisezionatore offre agli insegnanti la possibilità di coltivare le utopie ridicole del quarto di voto e del mezzo voto. Cioè il voto “sette meno” avrebbe il “valore” di 6,85. 6,85, cioè un’esatta misura che rende il docente infallibile misuratore di prestazioni. Confusione dilettantesca tra punteggi e voti cioè tra scale ad intervalli e scale ordinali. Basterà che l’allievo che avrà avuto “sei e mezzo”, che avrebbe il “valore” di 6,50, formuli la semplice domanda: “prof ma che differenza c’era tra la interrogazione mia e quella del mio compagno a cui ha dato 6,85?” per offrire al prof la magnifica chance di esibirsi in inutili e ridicole chiacchiere misurative con base argomentativa ZERO. Altro che educazione alla cittadinanza. Qua c’è l’esatta riproduzione del dialogo tra istituzioni-latinorum e cittadini in cui l’istituzione produce aria fritta e il suddito dice signorsì. A stringere leopardianamente il core non è la pagliacciata valutativa di Argo, ma l’incredibile persistente attitudine dei docenti, che Argo raccoglie come un docile cagnolino (nomen omen) a maneggiare questi numeri come fossero etichette oggettive facendo addirittura divisioni aritmetiche per le quali noi non siamo Sapiens ma ancora Neanderthal, che fa media tra Scimmia e Sapiens. Alla faccia delle competenze contenute in tutte le programmazioni che nessuno legge. Che avrebbero uno statuto evolutivo, dicono. Darwin si rivolta nella tomba e a noi, che ancora siamo in servizio, tocca ancora questo desolante spettacolo.
Pubblicato il 22 novembre 2021, in Educazione e scuola con tag Valutazione scolastica. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.
Effettivamente è un sistema valutativo ridicolo. Io ho eliminato il problema passando ad es dal 6½ al 7 direttamente. Non tengo in considerazione voti come 7‐ o 6+. Ma lo faccio proprio per evitare la domanda giusta e pertinente dello studente. Il problema sta a monte.
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