Ciao Aldo
Ho conosciuto Aldo Musciacco nel mio periodo di Segreteria nazionale del CIDI. Presiedeva il CIDI di Napoli. Mi fece subito impressione la sua capacità “filosofica” di entrare nelle questioni di disagio scolastico, dispersione, insuccesso. Si vedeva che era uno che si era fatto carico degli inferni pedagogici delle periferie napoletane. Poi un giorno mi fece fare un giro in macchina dalle parti di Scampia raccontandomi che cosa significava attraversare con il counseling quegli inferni. Entrava nelle questioni di scuola in modo genuino, antiaccademico, e guardava con sospetto ogni minima forma di scuola che ignorasse l’impasto indissolubile tra cognizione ed emozione. Ho imparato molto da lui. Mi piace qui risuscitare un suo prezioso intervento pubblicato su un dossier altrettanto prezioso di “Insegnare” nel 2007 dal suo amico Mario Ambel.
La foto pubblicata sopra lo ritrae in un momento del confronto che nel 2009 io stesso moderai a Jesi tra lui e Carlo Fiorentini (a sinistra Ambel). Erano due anime irriducibilmente diverse del CIDI di quegli anni, ma per me furono ugualmente due maestri.
Aldo era anche conviviale. Assai. Ancora lo vedo mangiare deliziosamente il pesce fritto di Palermo. E così mi piace ricordarlo.
Pubblicato il 27 novembre 2018, in Educazione e scuola, Esperienze con tag Scomparsi. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.
Hai proprio ragione, Aldo era seducente nel suo ragionare mai banale, mi affascinava anche se non ero d’accordo con lui. Una persone che suscitava curiosità e apertura mentale, mai banale.
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