Giustificare o non giustificare: questo il dilemma…..
Talvolta la vita scolastica é noiosa e si sente la necessità di movimentarla. Poi tutto ritorna alla bonaccia di prima. Adesso impazza la questione delle assenze giustificate o meno per la partecipazione alla manifestazione pro ambiente del 27. A partire dalla circolare ministeriale, che giustamente può esortare ma non disporre, si é scatenato il toto-giustificazione. Si invocano delibere dei collegi, partecipazioni in qualità di “uscita didattica” e ancora se ne vedranno di proposte…..
Onestamente viene da solo da chiedersi: ma di che si parla? Di un’assenza a scuola? Ma é una questione di sostanza o di principio? Se é di principio, allora si capisce perché tutti si affannino a volere de iure l’assenza non contabilizzata come tale. L’ha detto il Ministro! Quindi una non-assenza. Insomma, quella mattina tra chi sta a dormire e chi va al corteo nessuna differenza. Ora, invocare il pezzo di carta del genitore con la causale “per corteo” appare alquanto ridicolo per ragioni elementari che possono sfuggire soltanto a chi ha messo piede a scuola da un giorno. Se invece la questione é di sostanza, scommetto cene con chicchessia che nessuno studente italiano si ritroverà a fine anno scolastico con il monte-ore di assenze sforato solo per quel famigerato 27 settembre! Sarà cura dello studente semmai, quel giorno in cui avrà voglia di “buttarsela”, evitare di farlo per non sforare….
Il Ministro ha indicato un valore. E lì i suoi poteri si fermano. Convocare un Collegio per deliberare la liceità dell’assenza mi parrebbe ai limiti del grottesco. Negare il diritto allo studio agli alunni che democraticamente non ritengano quel giorno di partecipare al corteo mi parrebbe altrettanto discutibile. Cosa rimane? Non avendo il MIUR indetto ufficialmente “vacanza”, rimane che gli alunni più sensibili vadano al corteo ed i loro genitori firmino la giustificazione. Poi magari in classe di tutto questo se ne farà una bella attività didattica per chi ci é andato e per chi non ci é andato. I docenti loderanno, i dirigenti loderanno, i genitori vigileranno sulle assenze successive e a fine anno scolastico avere fatto 22 o 23 giorni di assenza non interesserà più a nessuno…….
Pubblicato il 24 settembre 2019, in Educazione e scuola con tag Cittadinanza, Scuola e famiglia, Studenti. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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