Dante parla ancora
Le attualizzazioni di testi temporalmente distanti presentano sempre il rischio della forzatura. Cercherò di tenermene lontano praticando un’accezione di “attualizzazione” smarcata dall’attualità spicciola e contingente e orientata a cogliere la dimensione umana e culturale che permane a sette secoli di distanza dai testi che trattiamo. Quella dimensione che poi può anche dare origine a questioni che attraversano la contemporaneità. È essenzialmente un contributo alla presenza formativa della Commedia nelle nostre scuole che vedo alquanto in sofferenza, forse per difetto di passione e competenza, e non solo sul fronte degli insegnanti più giovani purtroppo. Solo chi ama Dante può risentirlo parlare. E farlo parlare in classe.
Intelletto e amore separati in casa?
In questo articolo, pubblicato sul blog di Romano Luperini “Letteratura e noi” nel luglio del 2025, attraverso alcuni luoghi esemplificativi, attiro l’attenzione sull’unità inscindibile, in Dante, tra intelletto e amore, ovvero tra dimensione cognitiva e dimensione emotiva del soggetto, con inevitabile riferimento ad aspetti del fare scuola che troppe volte soffrono di dicotomie implausibili. Il poeta fiorentino concepisce l’attività della mente come esperienza amorosa e l’esperienza amorosa quale attività riflessiva, facendo emergere l’unità profonda dell’umano.
Dal Convivio di Dante suggestioni di attualità
In questo articolo, pubblicato sul blog di Romano Luperini “Letteratura e noi” nel febbraio del 2025, sottolineo l’importanza dell’operazione culturale che Dante compie attraverso la scelta del volgare per andare incontro ai bisogni delle persone che non hanno modo e tempo per accostarsi all’alta cultura. Metto in evidenza l’analogia con l’azione divulgatrice dell’insegnante pubblico, chiamato a mediare tra i contenuti dell’alta cultura e le esigenze formative dei discenti. Viene delineato il ruolo di servizio dell’intellettuale.