Buone feste a cattivi e buoni
Buone feste a dieci categorie di figure scolastiche che non amiamo……
- ai cultori della scuola come fabbrica di risultati che poi le scuole migliori che poi le famiglie blablabla
- ai sacerdoti del numero, del punteggio, della graduatoria e del confronto che così il sistema migliora blablabla
- agli illusi del voto in decimi che così si capisce che comprende tutto blablabla
- ai fanatici del sei meno meno che ancora-non-raggiunge-la-sufficienza blablabla
- agli affezionati al programma che devo finire perché poi gli esami blablabla
- agli specialisti del dovrebbe far seguire suo figlio che non è portato blablabla
- agli zelanti del devono avere la consapevolezza così non si adagiano blablabla
- ai preoccupati per le prove Invalsi perché la qualità degli apprendimenti blablabla
- ai terrorizzati della prova scritta-alla-maturità-per-cui-non si-può-saltare-niente blablabla
- ai convinti che il-livello-degli-studenti-non-è quello-di-una-volta blablabla
…… e buone feste alle colleghe e ai colleghi che invece si sforzano di insegnare così….
“Bambini e ragazzi riconoscono al volo se le domande che poniamo loro sono legittime, cioè sono domande attorno a cui anche noi ci interroghiamo cercando risposte, o sono domande fatte solo per controllare che sappiano ripetere ciò che abbiamo loro detto o fatto studiare. Bambini e ragazzi hanno diritto a incontrare nella scuola adulti in ricerca, capaci di abbandonare le loro abitudini mentali, sostare a lungo intorno a domande di fondo insieme a ragazze e ragazzi. Adulti capaci di trasformarsi, almeno in alcuni momenti, in nomadi erranti, capaci di immaginare nuove mappe da disegnare mentre si è in cammino.”
(Franco Lorenzoni, maestro)
Pubblicato il 24 dicembre 2016 su Educazione e scuola. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.
Lascia un commento
Comments 0