Prove tecniche di saggezza didattica?

Il MIUR ha emanato la circolare che avvia la sperimentazione di un modello di scheda di certificazione delle competenze per la primaria e il primo ciclo, corredandolo di  linee guida per la compilazione.

Chi da tempi non sospetti dubita (eufemismo) della capacità dei test Invalsi di rilevare competenze non può che saltare sulla sedia. Guardate un po’: “Per la scuola primaria il documento di certificazione delle competenze, a firma del dirigente scolastico, è redatto dagli insegnanti a conclusione dello scrutinio finale della classe quinta. Relativamente alla secondaria di primo grado, viene stilato in sede di scrutinio finale solo per gli studenti ammessi all’esame di Stato e consegnato alle famiglie degli alunni che abbiano sostenuto l’esame stesso con esito positivo” (Linee guida pag.11).

Dunque le competenze si certificano prima e quindi a prescindere dall’esito analitico delle prove d’esame? E la certificazione delle stesse si consegna alle famiglie tale e quale in virtù del solo esito “positivo” dell’esame? L’esame aggiungerebbe quindi solo il voto finale? E che rapporto instaura questo voto con la certificazione già stilata? Dunque le prove Invalsi dell’esame non entrano neppure di striscio nella certificazione delle competenze già stilata dagli insegnanti in sede di scrutinio finale? Stiamo per caso dicendo che le prove Invalsi non c’entrano niente con le competenze ovvero che il re è nudo? E magari anche che alle competenze non si danno voti (“tralasciando di riportare, come richiesto dal DPR 122/2009, il voto”, sempre linee guida)?

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Insegnante, blogger di servizio

Pubblicato il 17 febbraio 2015, in Educazione e scuola con tag , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.

  1. Anna Maria Adamo

    Se si sono resi conto della vacuità delle prove, le mantengono solo perchè non devono scontentare qualcuno? Ma chi? Se penso quanto abbiamo lottato contro…

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